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Jérôme Meyer e Sandrine Levet vincono la sesta e ultima tappa della Worl Cup Boulder a Huzou (CHN), e la conquista della Coppa del Mondo per Levet e per Daniel Dulac,

Cina-Boulder uguale World Cup 2004 al francese. Con Jérôme Meyer e Sandrine Levet vincitori della sesta e ultima tappa della Worl Cup Boulder a Huzou, e la conquista della Coppa del Mondo per la stessa Levet e per Daniel Dulac, è stata una festa tutta francese la trasferta cinese del circuito mondiale del boulder. Una festa completata con 6 atleti francesi tra i primi 10 della classifica finale di Coppa sia tra le donne sia tra gli uomini.

La Levet vincendo in Cina, con 5 vittorie su 6 gare e un 2° posto nell’unica prova “persa” dell’Argentiere (dove ha vinto Olga Bibik) conquista la sua quarta Coppa del Mondo Boulder in 5 anni. Come definire meglio lo strapotere della Campionessa del mondo in carica… unico o irripetibile? In Cina alle spalle di Sandrine troviamo (al solito) le russe Ioulia Abramtchouk, seconda, e Olga Bibik, terza, le stesse che a ranghi invertiti seguono la Levet nella classifica finale della Coppa. Proprio questa della Abramtchouk ai vertici della classifica sembra essere la scoperta (o meglio la definitiva conferma) dell’anno. Mentre alla Bibik, di questo 2004, resta soprattutto il gran titolo di Campionessa europea di Lecco visto che il 2° posto nella Coppa del Mondo 2004 per lei, che è forse l’unica che per ora può pensare di scavalcare la Levet, sta davvero un po’ stretto. Ma per chiudere, tanto per non rendere ancor più scontato di quello che è in realtà la prospettiva delle gare femminili, va detto che all’orizzonte s’intravedono dei cambianti. Il futuro sarà nelle mani delle altre novità (giovanissime) dell’anno, come l’austriaca Anna Stöhr e la francese Mélanie Son, rispettivamente 4a e 5a in Cina, e di Juliette Danion, 4a nella classifica finale del Trofeo proprio davanti alla connazionale Son. Poi c’è da dire che forse la novità che più c’interessa è quella di Jenny Lavarda, l’azzurra che solo da quest’anno si dedica anche al boulder in modo continuativo (in parallelo con la World Cup Difficoltà) ha saputo piazzarsi al 6° posto in classifica generale con uno score personale che l’ha vista due volte al 3° posto del podio di tappa. Infine sempre per i colori italiani in questo 2004 non va scordato il 2° posto a Bardonecchia di Giulia Giammarco, che ormai (purtroppo per noi) si dedica in modo sempre più discontinuo all’agonismo.

In campo maschile la Cina ha visto la “rinascita” di Jerome Meyer, ritornato sul gradino più alto del podio proprio all’ultima gara, dopo un anno in cui non è mai riuscito ad ingranare la marcia giusta. Dietro al francese è Salavat Rakhmetov, al solito sempre presente, che si piazza al secondo posto seguito dal globetrotter polacco Tomasz Olesky. Al francese Ludovic Laurence, invece, va la quarta piazza mentre Kilian Fischhuber, già vincitore di due tappe del circuito, è 5°. E’ solo 7° invece Daniel Dulac ma ciò non impedisce a mister arrampicata nonché Guida alpina francese di vincere (con 2 vittorie di tappa, un 2°, un 3°, un 11° e un 7° posto) la sua prima World Cup che va a bissare il titolo europeo vinto a Lecco in giugno. Davvero un’accoppiata meritata e di gran prestigio per Dulac che in Coppa precede nell’ordine l’austriaco Fischhuber e il connazionale Meyer. Per gli italiani nulla da segnalare: nessuna presenza in Cina. Una latitanza che, seppur con le grandi attenuanti del viaggio intercontinentale di mezzo, fotografa un’annata che a parte la fiammata del 3° posto agli Europei di Gabriele Moroni (a quando nuovamente nella grande pista?) e il 2° posto di, un sempre più assente (giustificato), Christian Core a L’Argentiere, è vissuta di pochissimi lampi. Non ci resta che rimandare… e sperare nei fuochi d’artificio della prossima Coppa del Mondo!

di Vinicio Stefanello

Classifica maschile – Huzou
1 Meyer Jérôme FRA
2 Rakhmetov Salavat RUS
3 Oleksy Tomasz POL
4 Laurence Ludovic FRA
5 Fischhuber Kilian AUT
6 Benk Christian GER
7 Dulac Daniel FRA
8 Kazbekov Serik UKR
9 Parry Gareth GBR
10 Matsushima Akito JPN
11 Julien Stephane FRA
12 Müller Matthias SUI
13 Jongeneelen Wouter NED
14 Kim Jang Hyuk KOR
15 Gaidioz Loïc FRA
16 Croxall Mark GBR
17 Mogaki Keita JPN
18 Lai Chi-Wai HKG
19 Watanabe Kasuma JPN
20 Chu Ka-Wai HKG

Classifica femminile – Huzou
1 Levet Sandrine FRA
2 Abramtchouk Ioulia RUS
3 Bibik Olga RUS
4 Stöhr Anna AUT
5 Son Mélanie FRA
6 Lavarda Jenny ITA
7 Perlova Natalia UKR
8 Danion Juliette FRA
9 Bacher Barbara AUT
10 Ogawa Tomoko JPN
11 Berry Samantha AUS
12 Huang Li-Ping CHN
13 Martin Sancho Berta ESP
14 Togawa Yukiko JPN
15 Liu Gui-Ying CHN
16 He Cuifang CHN
17 Wong Ming-o HKG
18 Tan Li Ying, Suzanna SIN
19 Tai Chika JPN
20 Li Chun-Hua CHN


World Cup Boulder 2004

sesta prova
Huzou (CHN)
2-3 0ttobre

Nelle foto dall’alto:
Sandrine Levet a Fiera di Primiero nella 3a tappa della World Cup Boulder 2004 (ph Claudio Piscina).
Daniel Dulac al Rock Master 2004 (ph Giulio Malfer)

Competizioni

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Ragni di Lecco a Cermenate (CO)

September 1, 2019 | News | No Comments

Il 23/11 all’Oratorio Frassati di Cermenate (CO), i Ragni della Grignetta presentano le loro ultime spedizioni in Pakistan e Algeria.

Sabato 23 novembre, alle 21,00, all’Oratorio Frassati di Cermenate (CO), i Ragni della Grignetta presenteranno “Ragni sul Filo”.

Una serata con le più belle immagini e il racconto delle loro più recenti avventure extraeuropee: la Spedizione Rock Summer 2001 in Pakistan e la spedizione della primavera del 2002 al Garet ed Djenoun, in Algeria.
Nel corso delle quali sono state realizzate due nuove vie. “Ragni sul filo” all’Ogre Thumb e “Mariolino Fotonico” al Garet.

Con queste sue ultime spedizioni lo storico gruppo alpinistico di Lecco, da sempre in prima fila sulle grandi montagne del mondo, ha dato il via ad un nuovo ciclo affrontando le grandi pareti rocciose con uno stile che privilegia la ricerca delle più elevate difficoltà in arrampicata libera.

La serata è organizzata dal CAI di Cermenate, con ingresso libero fino ad esaurimento posti.

CAI Cermenate Ragnilecco.com Mariolino Fotonico (Algeria) Ragni sul filo (Pakistan)



Sulla “Mariolino Fotonico – Gareth El Djenoun (Algeria) – PH arch. Ragni Lecco

A Leoncini e Gaggero il Korto Circuito a Sciorba

September 1, 2019 | News | No Comments

Il 20/12, a Sciorba (GE), Paolo Leoncini e Flavia Gaggero si aggiudicano la prima tappa del Korto Circuito 2004, primo degli appuntamenti con il circuito delle gare-raduni di bouldering

Lo scorso sabato 20 dicembre è partito da Sciorba (GE) il Korto Circuito 2004, l’ormai famoso circuito di bouldering, aperto a tutti, che in questi ultimi anni ha “inventato” un nuovo e gettonatissimo modo per “risolvere i problemi”, stare assieme e anche gareggiare. Ed è stato un esordio, quello ligure, sotto il segno di Paolo Leoncini e Flavia Gaggero vincitori sui 120 boulderisti che non hanno voluto mancare all’appuntamento rispondendo all’appello da mezza Italia.

Dopo il solito round comune (in due turni) aperto a tutti i partecipanti, nella finale Leoncini ha superato di stretta misura Alessandro Gandolfo giunto secondo. Mentre al terzo posto si è classificato Gianluigi Tonoli e al quarto Alberto Gnerro. Chiudeva il lotto degli otto finalisti nell’ordine di classifica finale: Valter Vighetti, Massimo Farina, Alessio Deiana e Pietro Tonoli.

Tra le donne, alle spalle della Gaggero, si sono piazzate Stefania De Grandi (seconda) e Sonia Dalfino (terza). Quindi le altre tre finaliste: Claudia Battaglia (quarta), Maura Mathieu (quinta) ed Elena Ghiso (sesta).

Ora la tabella di marcia del “Korto” prevede i prossimi appuntamenti a febbraio 2004 (il 7-8 a Parma e il 22 a Milano), mentre il quarto e ultimo raduno è per il 28 marzo ad Arco.

Classifica maschile
1. Paolo Leoncini
2. Alessandro Gandolfo
3. Gianluigi Tonoli
4. Alberto Gnerro
5. Valter Vighetti
6. Massimo Farina
7. Alessio Deiana
8. Pietro Tonoli
9. Mattia Capriuolo
10. Marco Vago
11. Alessandro Penna
12. Andrea Tosi
13. Michele Caminati
14. Emanuele Pellizzari
15. Davide Cavozza
16. Clemente Perazzo
17. Leonardo Canu
18. Vittorio Cavalca
19. Michele Moretti
20. Marco Doria
21. Stefano Orlandi
22. Andrea Costaguta
23. Dario Nani
24. Michele Campedelli
25. Saverio Soderi

Classifica femminile
1. Flavia Gaggero
2. Stefania De Grandi
3. Sonia Dalfino
4. Claudia Battaglia
5. Maura Mathieu
6. Elena Ghiso
7. Elisa Aste
8. Barbara Rossi
9. Daniela Feroleto
10. Clara Tamberi
11. Agnese Migliardi
12. Paola Perego
13. M. Elena Carpignano
14. Sara Montoli
15. Daniela Marchini
16. Daria Zaccaron
17. Lucia Ferrero

Kortocircuito 2004 20/12/03 Genova 7-8/02/04 Parma 22/02/04 Milano 28/03/04 Arco (TN)

Info e classifiche su: www.sciorba.it

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30th Aug 2019

Last year, Kim Kardashian West helped free convicted drug trafficker, Alice Marie Johnson, 64, from prison after Johnson had spent 21 years behind bars.

Kardashian West, who is currently studying law, met with President Trump in 2018 to discuss Johnson’s release from prison. The discussion reportedly went well, because President Trump commuted Johnson’s life sentence and she was released.

But that wasn’t the end of Kardashian West and Johnson’s story. According to People, the 38-year-old has stayed in contact with Johnson, inviting Johnson’s family over for “a home-cooked meal in Calabasas” and the beauty entrepreneur also even reportedly penned the foreword in Johnson’s memoir, After Life: My Journey from Incarceration to Freedom

And now Kardashian West has taken another step in that relationship, asking Johnson to be part of the launch campaign for her new shapewear brand, Skims Solutionwear. 

In a newly-released video on the Skims Instagram account, Johnson stars in a “real women, real stories” video wearing the brand’s black sculpting bodysuit. People reports Kardashian West has more of these “real women, real stories” videos planned for the next three weeks, featuring “26 women sharing intimate stories about why they love their bodies, and how Skims enables them to feel their best”.

In the candid and touching video, Johnson introduces herself and what she’s wearing—“the sculpting bodysuit”— and then tells her story about how Kardashian West helped her.“I was serving a life plus 25-years sentence without the possibility of parole. Kim saw a video of me. She heard my story, she said ‘this is so unfair’. And by the way, I didn’t know who Kim Kardashian was. She went to war for me to fight for my freedom, that’s why I call her my ‘war angel’, because nothing stood between her and my freedom. I was set free on June the 6th 2018 and now every moment in life is precious to me,” Johnson says in the video.

Johnson continues on to say that wearing the Skims bodysuit gives her the confidence to “walk into the store [and] pick up something that I normally wouldn’t think about wearing and I can put it on, and [know] it’s going to look great on me.”

Despite a slightly rocky start to Kardashian West’s shapewear brand after she faced backlash for naming it Kimono — she recently revealed the new name Skims Solutionwear — from Johnson’s video, it looks like the brand is back on track to do what Kardashian West promised in a previous Instagram post. In the post, the entrepreneur wrote she wanted to create “shapewear and solutions for women that actually work”.

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Mauro Calibani, Hard it = Hard Grit

August 31, 2019 | News | No Comments

Mauro Calibani & C. hanno inaugurato l’Hard Grit (ovvero l’Hard it.) nel Centro Italia sulla Collina di Interprete. Il risultato: “Is not always Pasqua” E9 7a per Mauro Calibani e “Your bad dad” per Stefano Romanucci.

E’ accaduto il 15 ottobre 2002 a Interprete, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Andrea Gallo ci racconta come è andata:

Il video Hard Grit che propone le immagini delle storiche vie inglesi sull’arenaria, tutte protette in maniera naturale, sovente con sicurezza pressoché nulla, ha avuto un grosso impatto emozionale su tutta la comunità mondiale dei climbers che hanno così scoperto la realtà inglese dell’arrampicata “mentale” sul gritstone, un gioco antichissimo in Inghilterra, praticato sin dai primi del ‘900 e che ancora oggi gode di una grande considerazione tra i climbers britannici.

Dicevamo di “Hard Grit”, il mitico video che ha fatto sobbalzare più d’uno sulla sedia: grandi voli, botte in terra, stuoli di crash pad per attutire cadute al suolo da parecchi metri, chiodini e nut che saltano via, raspate di ginocchia su spigoli tondissmi, di sicuro un gioco all’opposto dell’asettica attività di falesia a cui siamo abituati, un gioco tanto accattivante quanto pericoloso.

Così l’Hard Grit é sulla bocca di tutti i climber, ma quanti finora sono stati quelli che hanno saputo raccogliere la sfida dei climbers d’oltremanica?

Un gioco al quale sembrano appassionarsi alcuni dei più visionari top italiani, come Simone Pedeferri che in Val Masino ha risolto alcuni corti ed impegnativi problemi e persino un itinerario di tre tiri, ex artificiale, “Socialmente Inutile” con difficoltà sino all’8a+ falesia e gradato sino all’E7 nella scala del rischio. Senza dimenticare l’esperienza sarda di Maurizio Oviglia e Simone Sarti sulle rocce dell’Isola di San Pietro.

Ma é il 15 ottobre 2002 che segna ufficialmente la pratica dell’Hard It anche nel centro italia. E’ successo a Interprete, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sospeso tra Umbria e Marche, in una giornata di classico tempo autunnale. Cielo terso spazzato dal vento, colori forti della foresta che cambia… questo per i climbers significa anche aderenza, grande aderenza: é il momento!

Flashback Primavera 2002: un viaggio in Inghilterra ed é la folgorazione. Mauro Calibani, Amanda Bellina e Stefano Romanucci volano nelle vicinanze di Sheffield alla ricerca dei passaggi di bouldering resi famosi dalle tante foto sulle riviste a dai video, così per Mauro, risolti in brevissimo tempo famosi test come Brad Pitt (FB 8a), ecco la rivelazione: sopra ai massi ci sono le falesie, piene di linee e vuote di spit. Mauro non si lascia intimorire, salta completamente l’apprendistato e dopo pochi giri in top rope si porta a casa le salite di Renegade Master E7 7a e Messiah E6 6c; ovvero due tra le più serie vie della zona, un bell’inizio, non c’é che dire.

Così tornato a casa ecco che la linea scovata ad Interprete diventa un pensiero ricorrente, ma la stagione calda avanza ed il gioco é troppo serio per rischiare, visto che la roccia accetta solo alcuni piccoli nut ed un friend #4 in alto a proteggere la sequenza chiave lavorando con sole due camme; visto che di sicurezza vera e propria non si può parlare, almeno dell’aderenza non si può fare a meno.

15 ottobre 2002, è il Giorno. Mauro non sembra per nulla disturbato dalla presenza di tanti spettatori, due fotografi, due cameramen, amici, assicuratori (per la via), tutti lì ad aspettare il momento che a fine pomeriggio finalmente arriva, sono due-tre minuti, non di più, intensissimi.

Mauro sale con una disinvoltura sconcertante questo splendido diedro aperto, per arrivare ad un buco svasato dove alloggia il friend per continuare sulla sequenza chiave, un classico problema di blocco che qui si gioca senza rete o quasi. Ristabilimento sulla placca e voilà, ecco “Is not always Pasqua” E9 7a per dirla all’inglese, 7c+ in scala blocchi Fb o 8b falesia per gli amanti dei numeri.

Ma la giornata non é finita, subito dopo é il turno di Roberto Fantozzi che nello stesso stile si porta a casa la vicina linea di “Your bad dad”, versione inglese de ‘li mortacci…’ che con un bel E7 6c (7a bloc o 7b/c ) falesia é già un bel giochino. Quindi segue un emozionante tentativo a vista da parte di Stefano Romanucci che riesce al secondo tentativo seguito dallo stesso Mauro, non ancora al pieno di adrenalina.

Un bel gruppetto, non c’é che dire, ora sembra che siano tutti volati in Inghilterra…
A seguire.

Andrea Gallo

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Il 9/08 sulla parete dello “Stenia”, in loc. Vallunga di Selva di Val Gardena, si svolgerà una manifestazione dimostrativa di soccorso in roccia, presentata dal Centro Addestramento Alpino Carabinieri di Selva Val Gardena.

Il Centro Addestramento Alpino Carabinieri di Selva Val Gardena organizza, per venerdì 9 agosto dalle ore 10,30 alle 12,30, una manifestazione nella quale verranno presentate alcune tecniche e azioni dimostrative di soccorso in roccia. Tra queste una simulazione di soccorso in parete e due dimostrazioni delle specifiche tecniche di avvicinamento che saranno eseguite dagli istruttori di alpinismo del Centro, coadiuvati da alcuni allievi del corso alpinistico integrativo e di abilitazione al servizio di vigilanza e soccorso in montagna.

La manifestazione, che s’inquadra nella Campagna “Estate sicura in montagna” promossa dal Ministero dell’Interno, si svolgerà in località Vallunga di Selva di Val Gardena, sulla parete dello “Stevia” sovrastante il Centro. Saranno presenti i rappresentanti di alcuni tra i più importanti organi d’informazione scritta e televisiva nazionale e provinciale, e personalità Amministrazioni locali, con incarichi di responsabilità nei settori del soccorso di montagna.

PROGRAMMA Quando 09.08.2002 – ore 10.30-12,30 Dove Selva Val Gardena località Vallunga – Parete “Stevia” Chi 7 istruttori 7 allievi del Centro Come – simulazione di soccorso organizzato in parete con calata e l’utilizzo della barella “mariner”
– discesa in corda doppia
– dimostrazione di arrampicata concordate formate da un istruttore e tre allievi del Corso alpinistico integrativo.

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Il 26/07 gli italiani Silvio Mondinelli, Karl Unterchirker, Walter Nones, Michele Compagnoni, Ugo Giacomelli e gli spagnoli Edurne Pasaban, Juanito Oiarzabal, Juan Vallejo e Mikel Zabalza sono arrivati in vetta al K2

Alle 13,30 italiane Silvio Mondinelli e Karl Unterchirker sono arrivati in vetta al K2 seguiti alle 14,15 (17,15 local time) da Walter Nones, Michele Compagnoni e Ugo Giacomelli. Attorno alle 17.50 (local time), sono arrivati anche gli spagnoli Edurne Pasaban, Juanito Oiarzabal, Juan Vallejo e Mikel Zabalza della spedizione “Al filo de lo imposible”. Per la salita dal Campo 4 hanno impiegato circa 14-15 ore. Era dal 2001 che nessuno metteva piede sulla vetta del K2.

Per Silvio Mondinelli il K2 è l’11° Ottomila salito, per Karl Unterkircher è arrivata l’accoppiata “Everest più K2” nel giro di due mesi, per Walter Nones come per Ugo Giacomelli è il primo 8000, mentre per Michele Compagnoni, nipote di Achille Compagnoni (primo salitore con Lino lacedelli della Grande montagna) è certamente un’indimenticabile appuntamento anche con la propria storia personale.
Da segnalare che Edurne Pasaban, al suo 7° Ottomila, è la prima donna spagnola in vetta al K2.

Tutto il Gruppo degli Scoiattoli di Cortina – che con Mario Dibona, Renato Sottsass, Marco Da Pozzo e Renzo Benedetti, domani tenterà a sua volta la vetta partendo dal Campo 4 installato sulla Spalla del K2 – si congratula con gli alpinisti che oggi sono saliti in vetta alla seconda montagna per altezza della terra. Un particolare pensiero va a Walter Nones che gli Scoiattoli hanno imparato a conoscere e stimare nei tre anni in cui ha prestato servizio nel Soccorso Alpino dei Carabinieri, proprio a Cortina d’Ampezzo.

Ora agli alpinisti devono affrontare la discesa, e come scrive nel sito di Silvio Mondinelli la moglie Idel: “La grande gioia per la vetta raggiunta non potrà però essere assaporata appieno finché non avranno fatto ritorno al campo base. La fatica non è ancora finita; la discesa rimane sempre un’impresa impegnativa…”. Insieme aspetteremo il loro rientro al Campo 4 e poi al Campo base per festeggiarli.

k2.planetmountain.com Expo Ferrino www.gnaromondinelli.it



nella foto: K2 by night. (ph Giuseppe Ghedina)

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Tomas Mrazek e Muriel Sarkany vincono la quarta tappa della World Cup Difficulty 2004 a Marbella (ESP). Per l’Italia: Jenny Lavarda (5a), Dino Lagni 7°, Flavio Crespi 9°, Brenna 14°, Gnerro 19°, Zardini 31°.

Tomas Mrazek e Muriel Sarkany sbancano la 4a tappa della World Cup di Marbella confermandosi i padroni della Difficoltà, Il ceco e la belga mantengono così, quando ormai siamo al giro di boa del circuito 2004, ancora al comando della classifica generale del Trofeo mondiale. Da segnalare la “rinascita” di Martina Cufar che ha conteso in superfinale la vittoria alla Sarkany. Tre gli italiani approdati all’ultimo turno: Jenny Lavarda (5a), Dino Lagni (7°), Flavio Crespi (9°).

Nella tappa spagnola Mrazek ha trovato nel francese Gerome Pouvreau (2°) e nello spagnolo Patxi Usobiaga (3°) i rivali più pericolosi, con Usobiaga che si è presentato come migliore dei finalisti dopo il turno di semifinale. Solo 8° invece è terminato Alexander Chabot che mantiene il 2° posto in classifica generale ma perde terreno nei confronti di Mrazek (83 punti di scarto) anche se mantiene un buon margine (55 punti) dal più diretto inseguitore, lo svizzero Lachat, che pur classificandosi al 9° posto a Marbella resta 3° nel ranking generale della Coppa. Peggio di lui ha fatto senz’altro Ramon Julian Puigblanque che, con il 17° posto, è rimasto fuori dalla finale ed ora è 5° nella classifica generale. Invece, una piccola ma interessante novità della gara spagnola sono stati i piazzamenti, a ridosso del podio, di Klemen Becan (SLO), Mikaël Fuselier (FRA) e Juraj Repcik (SVK) che hanno conquistato, rispettivamente, il 4°, 5° e 6° posto di tappa davanti ad un Dino Lagni ritornato sulla pista mondiale con una prestazione davvero positiva. Per gli altri italiani in gara – detto di un Crespi regolarmente finalista e alla fine 9° – troviamo Brenna al 14° posto, Gnerro 19°, Zardini 31°.

In gara femminile grande patos per il duello di superfinale che ha spareggiato Muriel Sarkany e Martina Cufar, finalmente all’altezza del suo potenziale e del suo rendimento di qualche anno fa. Muriel alla fine ottiene la sua seconda vittoria consecutiva in questa Coppa 2004, bissando il successo di Chamonix e consolidando la sua leadership che la vede saldamente al comando alla classifica del Trofeo. 82 punti, infatti, dividono ora la belga dalla sua più temibile avversaria, Angela Eiter, vincitrice del Rock Master 2004 ma a Marbella solo 7a. E’ chiaro: Sarkany, che ha disertato il Master di Arco, punta tutto sulla vittoria della sua terza World Cup… e se è vero che il cammino è ancora lungo è altrettanto vero che i favori dei pronostici sono tutti per lei. Come sono tutte per Jenny Lavarda le speranze italiane. A Jenny l’aria d’Espagna fa bene e il 5° posto di Marbella, in coabitazione con la svizzera Eyer, la conferma al 3° posto della classifica di Coppa, insieme con la campionessa europea Bettina Schöpf. Per la classifica di tappa, infine, vanno menzionati il 3° posto dell’austriaca Barbara Bacher e il 4° posto di Caroline Ciavaldini, a riprova che tra le donne, molto più che in gara maschile, le posizioni a ridosso del podio si alternano di gara in gara.

Prossima tappa: la Cina, alla conquista del “mercato” più conteso del terzo millenio!

Classifica maschile – Marbella
1 Tomas Mrazek CZE
2 Gerome Pouvreau FRA
3 Patxi Usobiaga ESP
4 Klemen Becan SLO
5 Mikaël Fuselier FRA
6 Juraj Repcik SVK
7 Bernadino Lagni ITA
8 Alexandre Chabot FRA
9 Flavio Crespi ITA
9 Cedric Lachat SUI
11 Francois Auclair FRA
11 Romain Desgrandes FRA
14 Vadim Vinokur USA
14 Cristian Brenna ITA
16 Sylvain Millet FRA
17 Ramon Julian ESP
18 Frederic Sarkany BEL
19 Alberto Gnerro ITA
20 Cesar Ciudad Manzanedo ESP
21 Matej Sova SLO
21 Igor Gusak UKR
23 Tino Lois ESP
23 David Caude FRA
23 Tomaz Valjavec SLO
23 Ondrej Svub SVK
23 Ethan Pringle USA
24 Christina Bindhammer GER
28 Yannick Legrand FRA
29 Markus Hoppe GER
30 Andreas Bindhammer GER
31 Luis Felix Perez ESP
31 Luca Zardini ITA
34 Igor Aranaz ESP
34 Eduar Marin Garcia ESP
36 Manuel Escobar VEN
36 Jose Miguel Abreu POR
38 Marcos Jubes VEN
39 André Felipe Neres POR
39 Dave Holodiloff IUSA
41 Jose Luis Penin Franco ESP
41 Aristomenis Thanopuolus GRE
43 Loukas Ntourntourekas GRE
44 Athanasios Chtenas GRE
45 Leopoldo Faria POR
46 Ignacio Fuertes Olles ESP

Classifica femminile – Marbella
1 Muriel Sarkany BEL
2 Martina Cufar SLO
3 Barbara Bacher AUT
4 Caroline Ciavaldini FRA
5 Alexandra Eyer SUI
5 Jenny Lavarda ITA
7 Angela Eiter AUT
8 Bettina Schöpf AUT
9 Maja Vidmar SLO
10 Delphine Martin FRA
11 Lucija Franko SLO
12 Chloé Graftiaux BEL
13 Natalija Gros SLO
14 Ingela Nilsson SWE
14 Linn Karin Stendal NOR
16 Alix Graftiaux BEL
17 Damaris Knorr GER
17 Esther Cruz Montalban ESP
17 Raquel Hernandez ESP
17 Katharina Saurwein AUT
21 Francis Rodriguez VEN
21 Berta Martin Sancho ESP
21 Tereza Kysilkova CZE
24 Stephanie Outland USA
25 Kimie Oliveira POR
26 Athena Livaniu GRE
27 Paraskevi Giouri GRE
28 Isabel Boavida POR
 

Nella foto dall’alto: Alexandre Chabot
foto top30.es


World Cup Difficulty 2004

quarta prova
Marbella
18-19 settembre

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Vetta del K2 per Nives Meroi e Romano Benet

August 31, 2019 | News | No Comments

Il 26/07 Nives Meroi e Romano Benet hanno raggiunto la vetta del K2 8611m (Himalaya, Karakorum).








E’ successo stamattina alle 13,00 (ora pakistana): Romano Benet e Nives Meroi sono arrivati in vetta al K2. Da soli sono sbucati in cima agli 8611m più famosi dell’alpinismo (non solo italiano). Ancora, e come sempre, solo loro due insieme sulla cima di un Ottomila. Ce l’hanno fatta Nives e Romano, alla loro terza volta sulla montagna “viva”. Dopo quel 1994 che ha segnato il loro esordio di “coppia” degli 8000, proprio sul K2, con la nuova via da nord che si è arrestata (per impraticabilità del “terreno” a un centinaio di metri d’aria dalla cima. E dopo quel 2004 che li aveva visti (sempre da nord) tentare il lato più ostico della Grande montagna.

Ci sono riusciti ora, dunque. Al loro terzo giro sul Chogori, salendo lo Sperone Abruzzi, la storica prima via degli italiani. Ce l’hanno fatta all’ultimo, con un vero e proprio blitz giunto quasi a tempo scaduto. Dopo le immancabili giornate di brutto tempo che hanno rallentato, e poi fermato, questi interminabili giorni della spedizione. Dopo che la bufera aveva impazzato sui fianchi del K2 “mangiando” molte delle tende dei campi alti.

Sono arrivati da soli, dopo che, una dopo l’altra, le tre cordate americane impegnate con loro sulla montagna si erano ritirate. E dopo che anche i loro compagni di avventura, Mario Cedolin e Roberto Alloi, erano stati costretti a scendere. Ora Romano e Nives sono già tornati al Campo 4 da dove sono partiti stanotte per il loro tentativo. Poi, domani, affronteranno il lungo ritorno al Campo base.

E’ la prima vetta del K2 dal 2004. E’ la prima volta che la vetta del K2 si apre a qualcuno dall’anno del 50° anniversario della prima salita, quando la seconda montagna per altezza della terra concesse (inaspettatamente) una finestra di bel tempo per un piccolo record di salite. E’ toccato a Nives e Romano rompere l’incantesimo, anzi forse il K2 li ha guardati anche con un po’ d’affetto questo volta. Pensiamo al loro sorriso (dev’essere immenso). Inshallah, avrà sicuramente pensato Nives… Che non vuol dire proprio “era ora”. A proposito, incidentalmente è il loro nono Ottomila di coppia, con il Dhaulagiri il secondo dell’anno.

NIVES E ROMANO SULLA VETTA DEL K2!
di Leila Meroi

Ragazzi, siamo in cima! Notizie frammentarie dal lontano Pakistan. Un susseguirsi di telefonate, conferme, dubbi, emozioni sospese come la vita a 8000 metri. Ma andiamo per ordine… Nives e Romano sono partiti il giorno 23 dal CB; arrivati al C1 (6400 m) l’indomani si sono spostati al C2 (7200 m) e il 25 hanno posizionato il campo al C3 (7800 m c.ca). Alle 2:00 a.m. la partenza e, in 11 ore solamente, il raggiungimento di un sogno: la vetta del K2!

Erano circa le 13 ora locale quando al CB Mario e Roberto hanno sentito gracchiare la radio… cima, cima. Tre secondi di vita e il walkie non ha concesso compromessi. Una seconda comunicazione alle 16 quando, arrivati al C4, Nives e Roman hanno potuto recuperare un paio di batterie di scorta e dare la comunicazione definitiva. Un sospiro di sollievo e la certezza di una vetta, ammirata ed agognata. La realizzazione di un obiettivo perseguito dal 1991. Ora si trovano a 7800 m, ove trascorreranno la notte. Tuttavia siamo ancora a metà dell’opera e



Nives e Romano lo sanno bene: è necessario mantenere viva la concentrazione e stringere i denti il più possibile in modo tale da scendere rapidamente al CB e lasciarsi finalmente alle spalle i pericoli che la discesa comporta. Domani il tempo dovrebbe reggere e permettere loro di procedere abbastanza velocemente. Inoltre sembra che Mario e Roberto si stiano attrezzando per andare ad accogliere i loro compagni il più in alto possibile. E, solo allora, il meritato riposo.

Un’impresa d’altri tempi. Due persone comuni, marito e moglie, due amanti della montagna, due non-professionisti che, armati unicamente della loro stessa passione e dei pochi mezzi a disposizione, sono riusciti in breve tempo a concretizzare un sogno. E poi Nives, magnifica, incoronata con questo gesto la prima donna italiana a raggiungere la vetta del K2, quella che lei stessa è solita definire “la Montagna per Eccellenza”.

Non è stata cosa facile, lo sappiamo, la salita del K2. Completamente soli in parete, hanno lottato sin dall’inizio contro la fatica, le insidie, la sfortuna, lo scoramento. Ma alla fine ciò che è prevalso è stato quel sentimento umano di speranza e di volontà che ha detto loro: “muoviti, questa è la tua occasione”. E così siamo a nove. Nove cime da 8000 metri assaporate, una ad una, all’insegna di uno stile puro, leggero, non ricorrendo all’ausilio di ossigeno supplementare, a corde o campi fissi, all’aiuto dei portatori d’alta quota. Una storia romantica di due eroi romantici. Il resto ce lo racconteranno loro stessi.

“Non la forza, ma la costanza di un alto sentimento fa gli uomini superiori” (F.Nietzche)

Leila Meroi

tutto il diario della spedizione su: nives.alpinizem.net


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Nelle foto: Il K2; salita al Campo 1 (ph arch. Benet-Meroi)

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